L’Inps con il messaggio 3495 del 14/10/2021 ha precisato che a partire da tale data “liquiderà l’assegno mensile di assistenza, in presenza di tutti i requisiti previsti dalla legge, soltanto nel caso in cui risulti l’inattività lavorativa del soggetto beneficiario”. In pratica cioè, gli invalidi che hanno un lavoro, anche minimo o di poche ore settimanali, perderanno il diritto a beneficiare di una pensione di ben 287 euro al mese. Sì, perché una tale somma grava troppo pesantemente sulle casse dello Stato! Già la Corte di Cassazione si era espressa in tal senso, con le sentenze n. 17388/2018 e 18926/2019 e ora l’Istituto di Previdenza si è allineato a tale decisione, provocando un vero terremoto tra le fila dei tanti invalidi che nonostante le loro difficoltà e limitazioni lavorano e si impegnano nella società.
Questa vergognosa decisione, avvallata dai politici e dal governo che non ha mosso un dito per fermare una tale inqualificabile misura, priverà migliaia di disabili di una cifra che pur non essendo assolutamente adeguata per consentire una vita dignitosa, tuttavia poteva almeno in parte garantire un introito per sostenere le molteplici spese mediche e di assistenza di cui gli invalidi hanno necessità. Senza parlare poi della questione dell’inclusione sociale dei disabili, molti dei quali ora saranno costretti a rinunciare al lavoro e rimanere in casa, isolati e nullafacenti pur di avere quella miseria di pensione garantita dallo Stato. Vergogna!
È oltraggioso che ancora una volta si speculi sulla pelle dei soggetti più deboli e indifesi anziché prevedere misure a carico di ben altre categorie, quali i percettori delle cosiddette pensioni d’oro, di molte migliaia di euro al mese, e non solo di 287. Più volte è stato tentato di diminuire tali rendite enormemente esorbitanti e peraltro a favore di molteplici soggetti, non solo politici, ma anche dirigenti e responsabili di cariche statali. Ma tutto è stato inutile, ovviamente, perché gli interessi dei più forti non si toccano. Si possono invece toccare, anzi distruggere, le misere prestazioni a favore dei disabili. Quale Paese può chiamarsi civile se opera una tale ingiustizia?
Non bastano le tante speculazioni a cui assistiamo ogni giorno, i rappresentanti del governo e del parlamento indegni di tale compito che tutelano i propri interessi anziché quelli del popolo, ora arriva anche questa ennesima ingiustizia. E il ministro per le disabilità Erika Stefani cosa fa? Cosa dice? Fino ad oggi non si è sentita la sua voce a difesa di coloro che dovrebbe tutelare, a riprova che l’intero governo è complice e corrotto. Sua Altezza serenissima Federico Giovanni I del S.O.R.I. è molto disgustato e infuriato per questa decisione che conferma ancora una volta come l’Italia, governata da persone incapaci, scenda sempre più in basso, sacrificando non solo il popolo, ma anche le persone che hanno più bisogno di aiuto e di assistenza. Basti pensare che in quasi tutta Europa i disabili percepiscono 2000 euro al mese come pensione di invalidità, con agevolazioni mediche che qui in Italia sono impossibili.
Viene da chiedersi il perché di un tale comportamento. Forse perché i disabili sono pochi e non garantiscono molti voti? Anche questo è un dato errato, in quanto gli invalidi sono talmente tanti, come aveva scoperto il compianto giornalista disabile Franco Bomprezzi, che il numero dei portatori di handicap nel mondo è tale da poter formare una nazione intera. Dunque perché questo atteggiamento che sembra incomprensibile? Forse perché in Italia, e fa male al cuore dirlo, con grande costernazione del S.O.R.I. del sovrano sua altezza Serenissima Federico Giovanni I e dell’Alta corte, si preferisce ignorare e dimenticare piuttosto che prendere provvedimenti per una categoria che da sempre è considerata un peso per la società e mai una risorsa. In realtà i disabili con capacità intellettive funzionanti possono fornire un punto di vista diverso e idee nuove per migliorare la viabilità dei servizi e la qualità della vita in ogni paese in cui abitano. Ma tutto questo viene volontariamente ignorato, usando come scusa il pretesto che i disabili non capiscono e non si rendono conto di ciò che accade intorno a loro, quando invece è tutto l’opposto.
Io, ministro alla Cultura del S.O.R.I. e disabile, mi associo alla mortificazione del Sovrano e denuncio un simile atto come azione abominevole, immorale e inumana. Nessuno ha mai desiderato essere disabile, né essere un peso per la società, proprio per questo, nonostante le limitazioni, i portatori di handicap hanno diritto a una vita degna di essere vissuta, all’indipendenza per quanto possibile e soprattutto alla loro dignità, molto spesso compromessa in tante, troppe, occasioni. Il S.O.R.I. vuole essere voce per tutti i disabili che non l’hanno e non riescono e non possono esprimersi per porre fine a questa ignominiosa situazione, per chiedere di uniformarsi agli altri paese europei che garantiscono cure e sicurezza economica a chi ha un futuro incerto davanti a sé, sovrastato da problemi fisici e mentali.
Molti pensano che i disabili abbiano già perso tutto per la loro disuguaglianza con i normodotati non potendo contribuire attivamente alla crescita e allo sviluppo del nostro paese, ma perderanno veramente tutto, anche il rispetto di loro stessi, se questo atteggiamento dei politici perdurerà nei loro confronti e toglierà loro ciò a cui aspirano di più, la dignità conferitagli dalle persone normodotate, un avvicinamento tra due mondi lontani. Allora sì che i disabili potranno considerarsi distrutti dentro, e non faranno più nulla per lottare e sopravvivere nonostante le difficoltà e saranno definitivamente degli esseri invisibili, come se non fossero mai nati. Finchè si è in tempo si fermi tutto questo, altrimenti i politici e l’intera società avranno sulla coscienza un altro genocidio sebbene molto diverso da quello ebraico, un genocidio sociale, politico e culturale da cui nessuno potrà più risollevarsi. Il grido accorato del S.O.R.I. è di smettere questa politica di puro interesse personale per tendere una mano a chi ne ha davvero bisogno. Si può essere assassini in molto modi, soprattutto togliendo speranza e dignità ad altri esseri umani.
Rita Coruzzi
Ministro alla Cultura e Responsabile Ufficio Stampa del S.O.R.I