E’ doveroso, dopo l’esito delle elezioni di domenica scorsa, riflettere su alcuni punti essenziali e molto importanti. Una cosa positiva è senza dubbio il risultato molto significativo della coalizione di centro destra e la netta sconfitta della sinistra, con il crollo del Pd, il quale ha governato per dieci anni portando il Paese alla disfatta sociale ed economica. Dopo tanti governi che hanno dettato legge senza essere eletti, finalmente gli italiani hanno potuto andare alle urne ed esprimere così il loro voto, con un risultato molto chiaro, che non si presta ad alcuna interpretazione. È indubbia infatti la vittoria della destra che arriva a conquistare il 44%. Dal sito del Governo i dati ufficiali parlano del 44,02% per l’esattezza, con 235 seggi alla Camera e 112 al Senato, contro un risultato sconfortante per la sinistra che si attesta al 26,13% con 80 seggi alla Camera e 39 al Senato. 

Il voto di domenica ha segnato una svolta importante per il Paese, ma ora i partiti che hanno conquistato la maggioranza si devono preparare a governare, cosa che non sarà semplice per vari motivi. Il primo è che il nuovo governo prende le redini di Paese sfasciato, distrutto economicamente e socialmente, con un popolo demoralizzato e sconfortato da anni di vessazioni ideologiche, di tasse e imposte, di chiusura dei posti di lavoro, di difficoltà economiche di vario tipo. Il secondo motivo è che quando si sta all’opposizione, il lavoro è abbastanza semplice, basta opporsi quando è necessario e lanciare proposte che inevitabilmente non vengono prese in considerazione. Ma governare è un’altra cosa, soprattutto governare bene, cercando di risollevare per prima cosa un’economia ridotta allo sfascio.

Nel documento programmatico presentato durante la campagna elettorale, i candidati hanno parlato di riduzione della pressione fiscale per famiglie, imprese e lavoratori autonomi, di abolizione o profonda revisione del Reddito di cittadinanza e di innalzamento delle pensioni minime, sociali e di invalidità, e soprattutto hanno spinto sulla flat tax. Ovviamente dovranno reperire i fondi necessari per attuare questo programma, ma ciò non è impossibile. Occorre però fare di più per gli italiani e perciò sarebbe necessario che i tre leader si circondino di consiglieri validi, di persone intelligenti e capaci, che abbiano tutte le capacità e le possibilità di attuare proposte concrete e importanti. Fino ad ora, nonostante il risultato ottenuto, non hanno proposto idee nuove e valide, si sono mantenuti sulle vecchie linee di pensiero che in passato avevano fallito.

Sua Altezza Serenissima Federico Giovanni I auspica che Berlusconi trovi persone nuove da mettere al governo, lasciando perdere Antonio Tajani che non è in grado di sostenere il ruolo politico che gli è stato affidato, e così la Meloni, che individui persone di alto spessore che la possano affiancare per governare in modo migliore dei suoi predecessori. La figura di Salvini e il suo partito escono molto ridimensionati da queste votazioni, in quanto egli non ha il carisma del politico, non possiede l’intelligenza, lo studio e le capacità necessarie. Ma possiamo augurarci che insieme i tre leader, se adeguatamente supportati da tecnici capaci, possano governare per il bene dell’Italia e degli italiani. E’ con questa speranza che auguriamo loro un buon lavoro.

Rita Coruzzi

Ministro alla Cultura e Responsabile Ufficio Stampa