Siamo ormai subissati di feste a tema per ogni tipologia di persone, festa della donna, del papà, della mamma, dei nonni, e tante altre. Ma non esiste una festa della Vita, volutamente con la V maiuscola, intesa come festa nazionale, dato che al momento solo la Chiesa cattolica celebra la giornata mondiale per la vita. Il dr. Fausto Pieroni, Cavaliere del S.O.R.I. propone che subito a ridosso della festa della donna, cioè il 9 marzo, venga celebrata nazionalmente o meglio ancora in tutto il mondo, la giornata per la Vita e per l’Essere Umano, in quanto la donna è questo: genitrice di vita e di conseguenza di esseri umani.
La donna viene ricordata quando subisce violenza o per casi di femminicidio e la festa dell’8 marzo nasce per fare memoria della morte di 123 lavoratrici nel rogo della fabbrica Triangle a New York, il 25 marzo del 1911. Quindi si è giunti a trasformare in festa un evento di morte quando invece sarebbe preferibile commemorare la donna e darle dignità per ciò che lei è chiamata a fare nella vita, cioè generarla, accogliere l’uomo perché il suo seme fecondi e generi l’essere umano. Non c’è compito più grande di questo e solo la donna può farlo, sebbene adesso scienza e omosessuali si ostinino a dire il contrario. Ma non si può stravolgere la natura, la quale, essendo stata creata prima dell’uomo ed essendo sopravvissuta per millenni, avrà sempre l’ultima parola, per quanto l’uomo si ostini a negarlo.
Ecco perché si dovrebbe festeggiare la Vita, chi la genera e l’Essere Umano, andando contro il trans umanesimo in cui sembra che oggi il mondo venga inghiottito. Dobbiamo riscoprire invece l’uomo e l’umanesimo, l’uomo come essere vincente e pensante, che si impegna per costruire il mondo e non distruggerlo, che mette al primo posto le leggi della natura invece di stravolgerle. Occorre ritrovare queste radici, studiarle, interiorizzarle e farle entrare nell’intimità di ogni singola persona e rifiutare decisamente il transumanesimo. Questa deve essere una battaglia interiore, di esercizio della libertà interiore per non far vincere la nuova globalizzazione del mondo a cui assistiamo dopo la prima che era di ordine economico e commerciale.
Ora ci propongono una globalizzazione feroce che ha come ultimo scopo la robotizzazione dell’essere umano. Già lo stiamo vivendo con varie anomalie, ad esempio non vediamo più i sorrisi delle persone, i cui visi sono nascosti dalle mascherine. Occorre combattere tutto ciò per riappropriarci della nostra umanità e dignità, per questo dobbiamo celebrare il 9 marzo la giornata mondiale della Vita e dell’Essere Umano. Sua Altezza Serenissima Federico Giovanni I ringrazia di cuore il Cavaliere Fausto Pieroni e si impegna a divulgare il più possibile il messaggio da lui lanciato e promosso, perché ogni uomo e donna lo faccia suo nell’intimità, fino a divulgarlo a tutto il mondo. Per riappropriarci di esso dobbiamo prima riscoprire la nostra identità e riconoscere che noi siamo prima di tutto uomini e donne ed esseri umani.
Rita Coruzzi
Ministro alla Cultura e Responsabile Ufficio Stampa