Si discute molto in questi giorni sulla riforma del catasto inserita nella più ampia delega fiscale.
Il timore di molti è il possibile aumento delle tasse sugli immobili e questo certamente può essere un rischio, ma Draghi ha assicurato che ciò non avverrà, in quanto la mappatura di tutti gli immobili attualmente non accatastati, permetterà un nuovo gettito di entrate molto consistente. Infatti si stima che ci siano in Italia almeno 1 milione e duecentomila immobili sconosciuti al fisco.
Le tasse dovute su tali edifici porteranno un forte incremento delle entrate dello Stato e pertanto non comporterà aumenti per quelle degli immobili già accatastati regolarmente.
Nel nostro Paese una delle maggiori evasioni fiscali è proprio quella delle tasse sugli immobili, in quanto la annosa abitudine di frodare lo Stato in questo campo è davvero radicata e fin troppo utilizzata.
Gli abusi edilizi di ogni genere sono all’ordine del giorno, esistono abitazioni costruite su terreni demaniali, ville di lusso accatastate come abitazioni ordinarie e tante altre violazioni.
Con questa riforma si potrà avere una reale mappatura di tutti gli edifici esistenti sul suolo italiano e soprattutto la vera conoscenza del tipo di tali costruzioni.
Con la riforma, per determinare i valori degli immobili ai fini catastali cambierà la suddivisione in aree dei comuni, che attualmente fatica a rispecchiare la condizione reale degli edifici. I tecnici incaricati hanno infatti identificato da molto tempo delle microaree omogenee dal punto di vista dei prezzi e dei canoni, con l’obiettivo di moltiplicare le zone censuarie e avere così un quadro più specifico e meno approssimativo. Ad esempio a Milano si passerà dalle attuali tre zone censuarie a 41, mentre a Roma aumenteranno dalle 7 di oggi a ben 233. Inoltre, un’altra novità riguarda la superficie degli immobili residenziali, che non sarà più calcolata ed espressa in vani catastali ma in metri quadrati. Infine cambieranno la definizione e la classificazione degli edifici, che con la riforma saranno suddivisi e distinti tra ordinari e speciali.
Il sovrano Sua altezza serenissima Federico Giovanni I del S.O.R.I. applaude a tale iniziativa e ringrazia il Premier Draghi per questa proposta davvero necessaria e molto importante. Anche se la riforma avverrà in tempi lunghi, questo è un primo passo verso un’equità fiscale non solo opportuna, ma anche indispensabile ai fini di una giusta ed equa stima e tassazione degli immobili. Sarà un’operazione sicuramente difficile e molto contestata, dato che moltissimi immobili diventeranno finalmente visibili e quindi tassati, ma d’altra parte è la cosa più giusta da fare. Federico Giovanni I augura buon lavoro al dr. Draghi auspicando la buona riuscita di questo pregevole progetto. Insieme a lui si uniscono attraverso la mia persona come Ministro alla Cultura, i membri dell’Alta Corte del S.O.R.I. che inviano a Draghi complimenti e attestazioni di stima.
Rita Coruzzi
Ministro alla Cultura e Responsabile Ufficio Stampa